Il Settore Aerospaziale è, per sua natura, un settore ad elevata tecnologia. La disponibilità di tecnologie avanzate e, ancor di più, la capacità di svilupparle con continuità è considerata in ogni paese il requisito base per la crescita e per un successo duraturo della propria Industria. E' per rispondere a questa esigenza che, nel luglio del 1984, è stato costituito il CIRA - Centro Italiano Ricerche Aerospaziali.
Il CIRA è una società consortile per azioni, oggi a maggioranza pubblica: lo Stato, attraverso l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), detiene, infatti, dal 1998, la maggioranza del capitale sociale , al quale partecipano anche la Regione Campania e le principali Aziende aerospaziali italiane.
La partecipazione congiunta pubblica-privata fa si che gli obiettivi del CIRA siano coerenti con gli indirizzi strategici nazionali e con le esigenze delle imprese, contribuendo così allo sviluppo economico e sociale del paese. La sede e le strutture operative del CIRA si trovano a Capua, a circa 50 Km a nord di Napoli. Il CIRA è situato in una regione, quella campana, in cui vi è una forte concentrazione di industrie che operano nel settore aerospaziale quali Alenia, Fiat Avio, Alfa Romeo Avio, Vulcan Air, Piaggio, Magnaghi, Tecnam etc., ben due atenei, "Federico II" e "Seconda Università di Napoli", entrambi con corsi di laurea in ingegneria aerospaziale, l'Accademia Aeronautica e la Scuola Sottuficiali dell'Aeronautica. Il CIRA si sviluppa su di un'area di 1.600.000 mq. Una collinetta artificiale suddivide l'intera area in due zone: nella prima vi si trovano i laboratori di calcolo, gli uffici direzionali e la mensa, mentre nella seconda vi sono gli impianti di prova: le gallerie del vento, l'impianto per prove di crash e i laboratori tecnologici. Lo Stato ha affidato al CIRA il compito di definire e realizzare il Programma Nazionale di Ricerche Aerospaziali (PRORA).
Il PRO.R.A. è stato elaborato in coerenza con il Piano Nazionale di Ricerca (PNR), con il Piano Spaziale Nazionale (PSN), e con le esigenze espresse dal mondo dell'Industria e della Ricerca, tenendo conto delle prospettive dei settori aeronautico e spaziale nel contesto internazionale.
Il PRO.R.A. prevede: • Lo svolgimento di attività di ricerca, la sperimentazione, la produzione e lo scambio di informazioni, nonché la formazione del personale nei settori aeronautico e spaziale, da realizzarsi anche attraverso la partecipazione a programmi di ricerca europei ed internazionali. • La realizzazione e la gestione di opere ed impianti funzionali a tali attività. La missione che il CIRA è chiamato a svolgere, in attuazione del PRO.R.A., è quindi simile a quella che da decenni svolgono nei loro rispettivi paesi gli altri Centri Nazionali di Ricerca Aerospaziale.
Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) esercita un controllo sulle attività del CIRA attraverso la Commissione di Monitoraggio del PRORA, a cui è anche affidato il compito di formulare osservazioni e proposte per gli aggiornamenti del medesimo programma.
Coerentemente con la missione che gli è stata affidata, il CIRA si è dato gli obiettivi di: • Diventare un centro d'eccellenza nelle discipline aeronautiche e spaziali con capacità sia teoriche che sperimentali; • Promuovere la formazione e la conoscenza nel settore aerospaziale; • Acquisire e trasferire know-how per il miglioramento della competitività delle imprese esistenti e per la nascita di nuove. Per il raggiungimento di questi obiettivi, il CIRA intende: • Sviluppare progetti di ricerca a medio/lungo termine in sinergia con la comunità scientifica ed imprenditoriale; • Partecipare ai progetti di ricerca in collaborazione con le principali istituzioni di ricerca internazionali; • Sviluppare capacità di modellistica, simulazione e sperimentazione sia al suolo che in volo, attraverso l'acquisizione e lo sviluppo di dimostratori tecnologici; • Attivare collaborazioni con gli altri centri di ricerca nazionali ed internazionali al fine di favorire sinergie e complementarietà con altri mezzi di prova e/o laboratori già esistenti e strategici; • Utilizzare le proprie competenze, i laboratori di terra e quelli volanti per offrire alla comunità aerospaziale internazionale capacità di sperimentazione, certificazione e ricerca; • Richiamare esperti nazionali ed internazionali.
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